La cura e la manutenzione del giardino di casa sono un elemento essenziale, a maggior ragione in vista dell’estate. Realizzare un impianto di irrigazione servono tempo, pazienza, costanza e talvolta investimenti notevoli. C’è però un’altra soluzione, ugualmente performante ma meno gravosa: è l’impianto di irrigazione fuori terra. In cosa consiste? Di quali strumenti necessita? Scopriamolo insieme nelle prossime righe!

Perché scegliere un impianto di irrigazione fuori terra? L’impianto di irrigazione fuori terra consiste nel creare un sistema idrico che non necessiti dell’ausilio di tubi interrati: è uno dei modi da attuare per prendersi cura del proprio giardino, del prato e delle piante ma non per questo meno efficace e completo. Scegliendo i materiali giusti, è infatti possibile ottenere degli ottimi risultati con dei costi e un impegno sicuramente più contenuti. Ma quali sono nello specifico gli elementi che entrano in gioco?


1. Il rubinetto e il suo posizionamento

Tutto il processo parte ovviamente dall’impianto idrico di casa. È fondamentale individuare il rubinetto sul lato della casa o del giardino a cui agganciare l’impianto di irrigazione fuori terra; va controllata la pressione e la portata dell’acqua in uscita. Al rubinetto va  aggiunta una presa: è il primo passo per collegare il raccordo, e così tutto l’impianto, al rubinetto senza dispersione d’acqua.


2. Il raccordo

I raccordi sono degli elementi piccoli ma assai fondamentali. Servono per collegare la presa del rubinetto al tubo con un semplice click; all’altra estremità del tubo e con un altro click del raccordo si potranno agganciare lance, irrigatori o carrelli avvolgitubo. Ci sono varie tipologie di raccordo, fondamentalmente in base alle dimensioni dei tubi a cui si collegano (da 1/2” a 5/8”) e alla presenza o meno della funzionalità Aquastop: quest’ultima permette di collegare e scollegare gli accessori alla fine del tubo senza dover necessariamente chiudere il rubinetto.


Il programmatore

Un elemento che può essere collegato direttamente al rubinetto è il programmatore, un ausilio opzionale ma sicuramente consigliato per rendere l’impianto più performante e professionale.

Il programmatore è un apparecchio che permette di gestire in maniera automatica il processo di irrigazione del giardino. Ne esistono di analogici e digitali, più semplici o complessi, a una o più vie. Si parte da un semplicissimo doppio pulsante “on-off” per accendere e spegnere l’impianto, fino a modelli con vere e proprie automazioni programmate a cadenza fissa.

Logica di Claber è un programmatore automatico a una via con 15 programmi prefissati. Girando semplicemente una manopola e scegliendo uno dei 15 programmi disponibili (riassunti in uno schema dentro il coperchio) è possibile selezionare quanti minuti e ogni quante ore far partire il processo di irrigazione. È resistente alla pioggia e all’umidità; funziona con una batteria alcalina da 9 V, sufficiente per l’intera stagione.


 

Il tubo

Il tubo è il componente più importante dell’impianto. Serve per portare l’acqua nel punto desiderato e deve quindi essere flessibile, resistente e durevole nel tempo. Può essere fisso, allungabile e può essere attaccato ad un avvolgitubo per appenderlo alla parete o trasportarlo dove si desidera, senza problemi di spazio.

Springy di Claber è un’opzione ideale sotto tutti questi punti vista: è un tubo estendibile fino a 25 m comprensivo di prese rubinetto, raccordi e lancia multifunzione; ha la peculiarità di ritirarsi da solo una volta concluso il lavoro, permettendo così un limitato ingombro e spreco di spazio.